1985 BRASILE
Atmosfere Carioca
Secondo viaggio intercontinentale ed anche questa volta in Brasile, nella stupenda città di Rio de Janeiro che già tante emozioni è stata in grado di regalarmi l’anno scorso. Nel frattempo però sono convolato a giuste nozze con Gosia ed è questo il motivo che mi ha spinto a ritornarci: far vivere anche a lei questa bellissima esperienza insieme a Francisco, Toninho e tutta la famiglia Cava. Alla partenza dalla Malpensa un inconveniente ci farà ritardare il volo, infatti il nostro aereo della compagnia brasiliana Varig è stato dirottato causa nebbia all’aeroporto di Genova e così veniamo imbarcati su un pulmann con destinazione il capoluogo ligure. Dopo 11 ore eccoci al Galeao di Rio de Janeiro dove ci attendono i nostri due amici e Luciano, il padre. Subito a casa loro al Meier dove salutiamo con piacere Conceicao dopodiché veniamo accompagnati a Copacabana nel nostro appartamento all’ultimo piano di un palazzo della Barao de Ipanema. La gente è disponibile, informale e tutti parlano con tutti senza far caso a razza e ceto sociale. Il brasiliano è conscio di essere un popolo, ed è felice di vivere nella sua terra. Il giorno successivo ha inizio la nostra vacanza e quale miglior modo per inaugurarla se non al mare. Via quindi alla spiaggia di Copacabana che però come anche la precedente Leme è troppo vicina all’inquinatissima Baia de Guanabarea per non risentirne e la qualità dell’acqua lascia un po’ a desiderare. E’ il nostro primo giorno però così accettiamo di buon grado questa imperfezione.Qui nessuno si avventura oltre le onde che muoiono sulla riva ma in me la tentazione è troppa ed in fondo il rischio è bassissimo. Per evitare l’impatto con le onde basta tuffarsi alla base di esse nel momento in cui arrivano alla loro massima altezza ed uscirne dopo, in zona di tutta tranquillità. La mattinata si consuma così e nel pomeriggio decidiamo di andare al famoso Cristo do Corcovado. Di fronte a casa nostra c’è l’onibus per il quartiere di Cosme Velho da dove parte il trenino che attraverso la foresta della Tijuca ci porta al sito. La statua è alta trenta metri e la sua costruzione durò cinque anni terminando nel 1931. Fu realizzata da un polacco, tale Landowski. Da qui sopra si ammira uno straordinario panorama di Rio che spazia dallo stadio Maracanà fino al quartiere di Leblon con la famosa Lagoa. Dicono che il panorama che si può godere è paragonabile solo alla baia di Hong Kong. Il sole ci accompagnerà anche per domani e decidiamo così di sfruttarla appieno dedicandola completamente alla spiaggia e di sera insieme a Francisco alla famosa discoteca Help di Copacabana. Il clima carioca porta indolenza ed è portatore di mal di spiaggia cosicché proseguiamo la tendenza. Sarà di sera invece che faremo un esperienza affascinante al ristorante della Tour nel centro cittadino in Rua Santa Lucia. Sito all’ultimo piano di un palazzo ha una piattaforma girevole che fa un intero giro di 360° in un ora dando la possibilità agli avventori di ammirare un panorama incomparabile al ritmo di musica paraguaiana. Il giorno seguente, dopo la mattinata in spiaggia andiamo ospiti di Conceicao dove trascorriamo qualche ora in allegria per poi girovagare un po nel centro città dopodiché si riprende il bus fino al lontano quartiere di Sao Conrado sede di una lunghissima spiaggia selvaggia. Il sesto giorno visita del Pao de Azucar e al Jardin Botanico nel pomeriggio. Torniamo nel nostro appartamento dove ci aspetta Francisco con il quale ci rechiamo alla scuola di samba di Vila Isabel in un ambiente veramente popolare dopo trascorriamo due ore di frenetico piacere. Il giorno successivo ancora alla stessa spiaggia di Copa ma nel pomeriggio prendiamo un curioso bus turistico chiamato Jardineira con il quale raggiungiamo la spiaggia di Sao Conrado dove faremo dei bagni ad alta tensione con onde davvero imponenti. Doomani resteremo nella nostra Copa ma di pomeriggio è in programma una fantastica esperienza sportiva. Al Maracanà infatti è in programma la finale del campionato dello stato di Rio fra il Flamenco ed il Bangui che finirà 2-1 per il secondo. Questo stadio è enorme, può ospitare fino a 200.000 spettatori e sembra di stare davvero in un calderone umano. Di sera cena con la nostra famiglia brasiliana. Nei prossimi due giorni ancora sole e spiaggia mentre durante l’ undicesimo ci recheremo con una barca all’isola di Paquetà all’interno della baia di Guanabara. Trascorreremo tutta la giornata qui tra percorsi in bicicletta e bagni nelle sua acque calde. La sera è prevista una grande cena al famoso locale Asa Branca dove si esibisce uno dei grandi della canzone popolare brasiliana, tale Martinho da Vila, nero del nordest. La vacanza sta procedendo nel migliore dei modi ed anche se non ha le caratteristiche di un vero viaggio ci serve per prendere confidenza con questa attività che reca così grande diletto al corpo ed alla mente. L’indomani mattina sarà dedicata alla visita del famoso Rio Sul, un grande magazzino, forse il più famoso di Rio e nel pomeriggio ancora una puntata marittima a Sao Conrado. Il quattordicesimo giorno lo impiegheremo alla visita dei quartieri popolari della megalopoli come Iraha e Boncuccesso per poi andare di sera ad uno spettacolo eccezionale che tengono al Canecao. E’ in programma lo show del grande Roberto Carlos oltre che di Simone. Sarà una serata davvero speciale. Anche domani una grande serata completerà la solita giornata balneare ma questa volta al Plataforma dove verrà rappresentato lo show brasiliano per eccellenza, quello tutto danze popolari e costumi. La vacanza sta arrivando a conclusione e decidiamo di andare a visitare anche lo zoo e poi ancora a cena con i Cava. Domani è il giorno di Natale e ritorniamo nel Meier invitati da loro per festeggiare il giorno santo. La giornata di Santo Stefano la trascorriamo completamente a Sao Conrado dove ci produciamo in spettacolari tuffi fra le onde ed il terzultimo giorno decidiamo di spingerci oltre fino alla celeberrima Barra da Tijuca, una spiaggia lunga venti chilometri dall’acqua pulitissima. Questa è la zona dei benestanti che vogliono sfuggire al caos della città. Ci sono quartieri residenziali e ville fra le quali dovrebbe essere anche quella di Zico. La nostra vacanza sta per finire e il momento della partenza arriva triste e malinconico. Un grande saluto ai nostri amici ed ai loro genitori che ci accompagneranno all’enorme aeroporto internazionale Galeo con la promessa di rivederci se tutto andrà bene l’anno prossimo di questo periodo.
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