2007 MALDIVE

Giravaru

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Spiaggia di Sud - Est

Un’incredibile promozione della Maxitravel ci ha permesso di realizzare un sogno. Dopo sedici anni, possiamo finalmente far ritorno all’arcipelago delle Maldive. Raggiunto l’aeroporto milanese della Malpensa, con un volo Aerofly raggiungiamo Male in poco più di nove ore. Nemmeno mezzora di barca veloce ed eccoci all’isola di Giravaru, essenziale e molto prossima alla capitale Male, tuttavia il mare è quello giusto per godere a profusione esperienze indimenticabili. Ci consegnano le camere. Le nostre sono fronte mare, a dieci metri dalla spiaggia … fantastico!. I primi momenti servono per prendere conoscenza con l’ambiente. Nonostante la spiaggia sia bella, non riesco però ancora a capire da che parte si possa gioire di un buon snorkelling. Il fondale mi pare torbido, causa anche un po’ di onde e non mi sembra sia proprio un acquario. Al momento sono deluso, ma so che potrei avere esplorato il lato sbagliato. Dovrò chiedere!. La mattinata trascorre così e dopo pranzo ci colpisce un acquazzone che rovina un bel po’ di pomeriggio. D’altronde questa non è propriamente la stagione adatta per un viaggio in questa parte di mondo, ma abbiamo confidato sulla nostra buona stella e sulla consapevolezza che comunque le piogge non durano in media mai moltissimo. Il giorno seguente, dopo colazione, trascorriamo dei bei momenti anche se durante l’esplorazione non scorgo un fondale piacevole. Qualche corallo a corna di cervo con la sua corona di pesci corallini. Nulla per cui impazzire!. Deluso, parlo con uno dell’organizzazione. Mi informa che in tutto l’arcipelago il corallo non è più quello di prima a causa del Nino, che lo ha sbiancato. Chiedo intanto le coordinate esatte per godere del miglior snokelling. Dopo pranzo esce un bel sole che conferisce a tutto l’ambiente dei connotati magici. Dalla spiaggia vicino a casa raggiungo, cento metri più avanti, la barriera. Sento l’adrenalina che comincia ad inondare le vene. Ci sono coralli ed una profusione di pesci. Incomincio la scoperta!. Riconosco da subito pesci soldato, i pesci pipa, i bluestripe snapper ed i black and white snapper, i black pyramid butterfly fish, i banner fish oltre al corallo nero, uno molle a tubo ed il corallo cuoio. Ed ancora un paio di anemoni con i relativi pesci pagliaccio, i pesci pappagallo bicolori, i blue surgeon fish, i moorish idol, gli unicorn fish, il pesce balestra titano, il pesce scatola ed il pesce porcospino.  Sto percorrendo il reef che si allarga sempre di più lontano dalla riva. Sarà un esplosione di gioia che mi investirà, la vista di una incredibile tartaruga intenta a mangiarsi i polipi di un corallo. Mi avevano detto che ce n’erano due, ma incontrarne una subito alla prima uscita lo considero una fortuna imprevista, sorprendente. E’ una tartaruga del tipo embricata. Sono solo io nei pressi della barriera, che non è troppo vicino alla riva e la coscienza di vivere questo momento da solo, mi fa lievitare dalla felicità. Dopo i primi istanti di titubanza, resto insieme a lei, durante i suoi spostamenti e arriverò persino ad accarezzarla. Saranno cinque minuti da sogno, forse mai provati. L’ambiente mi galvanizza e dopo averla osservata per bene, quasi incrociandone gli occhi durante il suo movimento di respirare fuori dall’acqua, proseguo lungo la barriera. Ritornando la rincontro e trascorro ancora con lei più di dieci minuti, un’eternità!. Raggiunto i pressi del capanno ristorante, incontro altri bei pesci. Sono i yellow tail fairy basslet, i black spot emperor, gli spotted sand perch, gli half moon trigger fish, i pesci picasso, gli scribbled puffer fish. Torno a riva a riposare, ma il tempo cambia e si mette a piovere. E’ comunque bello giocare sotto la pioggia con i figli, in un acqua tiepida, forse sui trenta gradi. Ci prepariamo per la cena a buffet, contenti di aver trascorso una ottima giornata. L’indomani il tempo è nuvoloso ed il mare increspato. Raggiungo comunque come ieri la barriera, notando sotto una grossa roccia la mia prima murena gigante. Continuo verso est, tenendo bene d’occhio sia la barriera che il profondo blu. E’ proprio osservando lo spazio aperto che intravedo chiarissima la sagoma di uno squalo. La sua pinna bianca è inconfondibile. E’ un white tip shark, assolutamente inoffensivo, uno squalo di scogliera che però non è così facile da scorgere. Sono emozionato!. Lo snorkelling procede alla grande!. Dopo un po’ un grosso carangide ed un bel corallo. Tanti pesci, bellissimi ed un blue fin jack. Ecco nuovamente la tartaruga!. E’ un abitudine!. Che felicità!. Starò con lei una ventina di minuti, godendomela in tutti i suoi aspetti, movimenti. La tocco, la accarezzo, siamo quasi amici!. E’ un esperienza che non dimenticherò mai!. Al ritorno ne incontrerò un'altra con la quale trascorrerò altri dieci minuti. Raggiungo riva e termino la mattinata giocando in mare coi figli e prendendo il sole. Dopo pranzo ancora snorkelling e sempre dallo stesso lato, ma la mia capacità di riconoscimento dei pesci maldiviani ormai si è affinata, grazie ai libri che ci siamo portati ed infatti ecco i long nose butterfly fish, gli indian banner. Incontro nuovamente una delle due tartarughe, ma questa volta proseguo poco dopo. E’ mia intenzione scoprire il reef più avanti. Chissà perché sono sempre solo!. Nessuno dei turisti viene fino a qui a godere di questo mondo straordinario, prediligendo il più comodo accesso dal pontile che però da una visione più limitata. Ormai la distanza dalla riva è notevole. Noto che la concentrazione dei pesci aumenta. Ecco uno squalo pinna bianca, nitidissimo questa volta!. Va piano e lo seguo dall’alto per circa un minuto per poi vederlo sparire nel blu profondo. Proseguo ancora. E’ una magia assoluta!. Sono circondato da pesci unicorno e poi mi infiltro in un banco di dolcilabbra. Mi pare come se tutto lo stress del mondo non esistesse più. Sono in una pace celestiale, dove le sensazioni sono di certo le migliori che si possano provare. Una minaccia però si sta materializzando e non me ne accorgo in tempo. Quando alzo il capo al cielo, noto che è nero come la pece ed io sono lontano, molto lontano!. I segnali non li colgo al volo e sbaglio. Avrei dovuto predispormi per il ritorno, ma non l’ho fatto. Resto ancora qualche minuto, stupidamente ed il tempo peggiora. Si formano piccole onde e comincia a piovere. S’è alzato il vento e sarò a circa 300 - 400 metri dalla riva. Le condizioni del mio ritorno sono difficili e nonostante calzi le pinne, non avanzo di molto. In questi momenti vorresti spingere al massimo per avvicinarti alla riva il più in fretta possibile. Gosia sarà alquanto preoccupata!. Dalla spiaggia qui non mi si vede di certo!. Se nuoto forte e poi la corrente mi va contraria, rischio di non avere nemmeno più le forze per restare a galla, così decido di mantenere la massima calma. Proseguo pian piano, alzando di tanto in tanto la testa per vedere la direzione che sto prendendo. Guardando il fondale noto che guadagno metri, anche se con lentezza. E’ dura mantenere la calma in questi frangenti. Tutto intorno tuoni e fulmini. Me la sono vista brutta, ma ho gestito bene la situazione. Raggiungo riva sotto la pioggia. Tutti si sono rintanati nelle rispettive case e quando Gosia mi vede, tira un bel respiro di sollievo, non dimenticando di rimproverarmi per questa bravata. Che dire!. Ha ragione!. La giornata termina con giochi nell’acqua ed una buona cena al ristorante. Per domani ho prenotato una escursione a delle isole vicine che purtroppo non si farà. I locali non se la sentono di prendere il mare con un tempo che non ritengono idoneo. Pazienza!. Insieme a Giorgio e Paolo, che tengo per mano infondendo loro più sicurezza, raggiungiamo la barriera. Spero in cuor mio di far vivere anche a loro la straordinaria esperienza con la tartaruga ed avremo una fortuna sfacciata. Dopo appena cinque minuti l’avvisto e trascorriamo con lei cinque minuti d’emozione pura. Ritorniamo felici dell’incontro e restando poi a bagno nei pressi della riva. Ci dirigiamo ora tutti al pontile, dove la discesa nel mondo corallino è più semplice. Ci sono bei pesci, anche se in quantità inferiore rispetto all’altro lato. Dopo pranzo decido di andare verso la barriera per linea retta, tagliando perciò il primo pezzo e raggiungendo quindi un punto più distante. Il tempo è discreto!. Guadagno immediatamente il punto dove ieri ero immerso nei banchi di pesci, entrando subito nel mondo incantato. Ammiro i blue fin jack, l’azzannatore striato, lo yellow tail fairy basslet, il blue green chromis, la chekerboard wrasse. Ritorno a riva sempre in linea retta restando con la famiglia a fare vita marina nella spiaggia migliore, ad est del nostro alloggio. Tutti insieme seguiamo in acqua un grosso pesce balestra titano … ignari … sottovalutando la sua pericolosità. Il sole ci ha regalato un prosieguo di pomeriggio splendido e la giornata termina davvero in modo ideale. Anche il giorno seguente sarà poco nuvoloso. Dopo colazione andiamo tutti al pontile ad ammirare quel lato dell’isola. Si vedono molti pesci fra i quali lo spotted butterfly fish, la cernia mormorata ed il pesce lima. Purtroppo la mia maschera fa le bizze ed esco, in attesa di prendere quella di Gosia. Rientro in acqua ed alla fine dell’esplorazione, all’atto di salire sul pontile due signore mi informano che dei delfini mi sono passati vicinissimi. Non ci posso credere!. Dal pontile cerco di scorgerli, ma non ci sono più. No!. Eccoli, laggiù in fondo. Non ci penso un attimo e rientro, nuotando come un matto verso il largo. Ogni tanto alzo la testa e li vedo in fondo. Li raggiungo giusto il tempo di ammirarne due saltare fuori dall’acqua. Uno è a meno di cinque metri da me. Spariscono e rimango in attesa della loro ricomparsa che avverrà però più lontano, a circa cento metri. Nuoto nuovamente verso di loro, ma quando credo di essere arrivato nei paraggi, mi accorgo che non ci sono più. Pazienza!. Ho comunque avuto una eccezionale esperienza vicino a due bei esemplari. Dopo pranzo, giù ancora dal pontile, con l’intenzione di circumnavigare l’isola nuotando a bordo reef, ma sarà impossibile dato che prima di incontrare quello già conosciuto nei giorni scorsi, dovrei allontanarmi enormemente. Non me la sento e taglio verso riva godendo comunque di grandi formazioni coralline a corna di cervo. In due di questi coralli avvisterò due murene giganti. Spiaggia e bagni con la famiglia per poi tornare con Giorgio e Paolo verso la barriera. Vedremo nuovamente la tartaruga che si farà accarezzare anche da loro. Li riporto a riva e riprendo il largo. Vorrei raggiungere il massimo punto di ieri e rituffarmi nel mondo incantato, in mezzi ai banchi di pesci. Vedrò una murena grigia ed un sacco di altri pesci, molti dei quali di non facile riconoscimento. C’è un banco di surgeon fish in mezzo ai quali rimarrò quasi come in simbiosi. Quando si vivono momenti così, ci si eleva oltre il vincolo dell’umano, fino ad incontrare il nirvana. Ti senti parte di una sinfonia naturale entusiasmante. Li guardo negli occhi, nel loro ondeggiare, ammirandone le forme, i colori. Straordinario!. Ecco un pesce porcospino!. Ritorno a riva terminando la giornata a far vita da spiaggia. Che giornata entusiasmante!. L’indomani sembra concedere a tutti noi altri momenti di bel tempo. Raggiungo il pontile e circumnavigo l’isola. Soliti pesci, ma anche il four saddle grouper, il red edged rockcod. Poi altri come il balestra titano, una grossa murena gigante, degli anemoni, i pesci chirurgo neri. Mentre ritorno, sempre per la via diretta incontro un'altra murena gigante. Bagni e sole fino a pranzo, dopodiché guadagno il reef e cerco di spingermi ancora più al largo. Raggiungo il punto più lontano in cui sia stato. Sotto di me intravedo dei banchi di sabbia che mi consentono di poggiare in alcuni punti i piedi. Delirante!. Sono forse a 500 metri dalla riva e tocco la sabbia. E’ anche questa un emozione notevole. Nessuno, in tutto la settimana di vacanza è mai arrivato fin quaggiù, nemmeno alla metà. Faccio quasi parte dell’oceano!. Durante il percorso di ritorno ammiro più spesso il blu profondo, con la speranza di avvistare una manta, mai vista in vita mia. Anche questa volta dovrò digerire la delusione!. Ammirerò invece ancora la saddle grouper ed un'altra bella cernia bicolore. Quindi tre cernie mormorate di differente grandezza. Poi anche i gold fucilier ed i balestra blu, in una magia di pesci che infilzo col mio corpo. E’ un adrenalina incredibile e continua!. Poi, in sequenza il clown trigger fish, il black spot emperor, una bird wrasse, una checker board wrasse, lo spotted butterfly fish, il red fin butterfly fish, il tear drop butterfly fish e quindi ancora grandi emozioni in mezzo a centinaia di blue surgeon fish e chirurghi neri. Un sogno incredibile dal quale non mi sveglio più. Ancora black eyed rabbit fish, il pesce trombetta giallo, il puffer fish. Per la prima volta lo spotted sweetlips ed i clark’s anemone fish, un puffer fish e quindi una bella stella marina blu. Oggi niente tartarughe, ma mentre torno dalla via diretta in spiaggia scorgo una stupenda conchiglia ciprea e due stromboragno comuni. Ammiro anche un pesce palla nano, un grosso carangide e poi trascorro il resto del pomeriggio insieme alla famiglia. E’ un paradiso e ringraziamo per questa ulteriore bella giornata di sole. Laggiù, un airone sembra aggiungere un ulteriore strofa alla poesia della natura che ci viene regalata. Dopo cena, dei bei momenti in riva al mare. Durante la notte piove copiosamente e di mattino è ancora nuvoloso. Decido di raggiungere la barriera, come al solito costeggiando il capanno ristorante, ma quando vi arrivo ho la sensazione che qualcosa mi abbia sfiorato di lato. Mi giro e vedo un pesce balestra titano che si allontana poi fino a cinque metri avanti a me. In seguito mi punta e mi viene addosso. E’ incredibile!. Gli avvertimenti sulla sua pericolosità ora li sto vivendo sulla mia pelle. Non avrei mai immaginato di vivere un esperienza del genere, forse la più rischiosa in mare che abbia mai provato. Certo è un pesce corallino, non uno squalo!. E’ lungo mezzo metro e ha una dentatura che non vorrei testare sulla mia carne. Mi ritraggo, spostando le gambe in avanti. Con le pinne cerco di difendermi muovendole ripetutamente. Se ne va, ma quando è a circa cinque metri mi riattacca. Non mi da il tempo di voltarmi ed allontanarmi abbandonando il luogo, dove evidentemente difende le uova.  Muovo ancora le gambe per evitare morsi. Gli attacchi continueranno ancora sei, sette volte. Il cuore pulsa all’impazzata!. Non vedo soluzione che possa darmi un lume di speranza. Alla fine sarò morso penso, perché non riesco a distanziarmi e lui non mi da tregua. Rischio anche di annegare se continua così per molto. Le energie se ne stanno andando e sono molto, molto preoccupato. Per fortuna, durante un suo ritrarsi io riesco a voltarmi e percorrere qualche metro. Ritorno in posizione di difesa, ma non lo vedo più e ne approfitto per allontanarmi ulteriormente. Che incredibile esperienza!. Da ora, ogni volta che vedrò un titano sarà un gran timore!. Riguadagno il reef più avanti, dirigendomi verso il mondo da sogno di ieri, con i banchi di pesci. Ecco un altro titano e poi ben nitido uno squalo pinna bianca. Quando gli si avvicina è sorprendentemente lo squalo che lo scansa deviando da lui. Pazzesco!. Quindi ancora una murena gigante, sdraiata sul fondo roccioso e corallino. Rivedo una delle due tartarughe. Sto con lei pochi minuti e proseguo ammirando i pesci balestra blu e dei piccoli unicorno che sembrano guardarmi. Resto in mezzo a loro, seguitando il sogno e la magia. Ancora un banco di dolcilabbra (sweetlips) e poi gli hamback red snapper, dei carangidi, una grossa slender grouper, accompagnata da un pesce cornetta giallo che gli nuota accanto. Un altro fantastico banco di pesci dalle pinne blu e con delle macchie nere, l’imperian angel fish, il two lined monocle bream e il dark bended fucilier. Mi sembra di vivere un esperienza sovrannaturale, da tanta gioia mi sale dal cuore. Una felicità permeata di pace, in completo silenzio, solitudine. A ricordare questi momenti, durante la confusione della vita moderna, mi scendono lacrime di rabbia. Mi allontano ulteriormente, sempre tenendo il cielo sotto controllo ad evitare ulteriori brutte avventure. Raggiungo il fondo sabbioso dove mi sono spinto ieri. Noto dei pinnacoli ben nitidi in cima ai quali sono due aironi appollaiati. Li guadagno, nuotando per altri dieci minuti. Sono al massimo della distanza mai conquistata. E’ un relitto di una piccola imbarcazione. E’ sparpagliata in tre, quattro punti. Ci sono tutto intorno a me banchi di sabbia affioranti e la luce che riflettono è affascinante. Sono lontanissimo!. Dalla riva questo punto non è riconoscibile. Mi sento il re dell’oceano, solo nell’immensità. Sbalorditivo, entusiasmante!. Decido di ritornare. Con calma rivivo le entusiasmanti sensazione dell’andata con i banchi di pesci. Rivedo le tre cernie, quindi taglio per la direttissima verso riva, ammirando questa volta la bella fauna marina attorno a gigantesche formazioni di corallo corna di cervo. Ecco due ricci matita e per la prima volta in mare aperto una seppia, che appena mi vede si rintana in un anfratto della rocce. Molti pesci soldato normale e violetti. Una volta in spiaggia, gioco coi figli e trascorro il tempo in ozio fino a pranzo. Purtroppo il pomeriggio non ci consentirà di continuare a godere di esperienze balneari. Il tempo si è messo al brutto ed ora piove. Dopo un breve periodo in acqua sotto la pioggia, entriamo in casa a giocare a carte. La vacanza è terminata!. Domattina alle 5.45 metteremo fuori dalla porta le valigie. Dopo colazione si raggiungerà in barca Male ed il suo aeroporto. Saranno altre nove ore e mezzo di volo, ma la gioia che porterò dentro il cuore non riuscirà a smorzare mai, nemmeno per un attimo la noia di una  Milano quasi insopportabile.

 

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