2009 PARIGI
La ville Lumiere
Atterrato in perfetto orario all’aeroporto di Beauvais, riparto poco dopo con un pullman che mi porta a Parigi, Port Maillot. Leggero ritardo a causa dal forte traffico alla periferia della capitale. Scendo alla metro. Raggiunto il mio piccolo hotel in rue Richard Lenoir, ne riparto subito dopo alla volta di Place de la Bastille, l’inizio del mio itinerario all’interno della zona di Marais. Nulla resta oggi della prigione presa d’assalto dai rivoluzionari il 14 luglio del 1789. In mezzo alla grande piazza, la Colonne de Juillet, in bronzo, che ricorda le vittime dei moti del 1830 che determinarono il rovesciamento della monarchia. In piazza, l’Opera national de Paris Bastille, uno dei più discussi teatri d’Europa, forse un po’ troppo modernista. Mi immetto nella rue St. Antoine girando poco dopo a destra nella bellissima place Vosges, considerata una delle più belle al mondo. La sua simmetria quadrata, i suoi 36 palazzi, nove su ogni lato, in pietra e mattoni con gli alti tetti in ardesia, i portici che la circondano completamente, conferiscono al tutto un fascino discreto e d’altri tempi. Al numero sei è la casa dove visse il celebre romanziere Victor Hugo. Percorro la via Bourgeois e la rue Payenne fino al Museo Picasso. Non è un tipo d’arte che mi fa impazzire, ma come posso non visitarlo! All’interno anche opere di Miro, Matisse e Roisseau. Uscitone ritorno sui miei passi raggiungendo la bella rue des Rosiers, centro del quartiere ebraico. Sinagoghe, ristoranti kosher, locali che vendono falafel, panetterie e una moltitudine di giovani che riempiono le strade. Pare una zona Brera parigina. Dopo essere entrato all’interno dell’hotel de Lamoignon, che ora ospita la biblioteca storica della città, percorro tutta la rue de Archives fino alla square du Temple. Oggi tranquilla piazza, una volta era il centro del dominio dei Templari. Tutta la rue de Temple fino al bellissimo Hotel de Ville, sede del consiglio comunale. Costruito in pietra e riccamente decorato con torrette e statue che si affacciano sulla piazza pedonale, dove una volta si svolgevano le esecuzioni. Dopo il chiostro des Billettes, unico chiostro medievale rimasto a Parigi, percorro un tratto della celeberrima rue de Rivoli e di rue Miron dove è la curiosa chiesa di St. Gervais et Rotais. Risale al quinto secolo e ha una facciata composta da tre ordini di colonne in altezza, in stile ionico, dorico e corinzio. Il tempo si mantiene stabile sul poco nuvoloso e la temperatura è ideale. Do un occhiata al vicino memoriale alla Shoa e alla chiesa di St. Paul et St. Louis. Costeggio il quai della Senne fino al vicino Pont de Silly. Osservo il fiume prima di entrare nell’Ile St. Louis Un tempo terreno acquitrinoso, fu trasformato nel XVII secolo in una elegante zona residenziale. Lungo la rue St. Louis en l’ile, begli alberghi, locali, ristoranti e negozi fascinosi d’antiquariato. Di sera dovrà essere, davvero “superb”. Alla fine della strada principale giungo al pont St. Louis, che collega alla celeberrima Ile de la Cité. La sua storia è la storia di Parigi. Quest’isola era solo un villaggio primitivo quando Giulio Cesare la conquistò nel 53 D.C. Giungo alla piazza con piacevole giardino dedicata a Papa Giovanni XXIII. Si è fatto nuvoloso, ma non posso che restare senza fiato trovandomi di fronte alla parte orientale della famosa Cattedrale di Notre Dame. Capolavoro gotico, stile appunto nato in Francia, misura 130 metri in lunghezza e ha torri di 69 metri. Mi gusto gli archi rampanti della parte orientale, fiancheggiando poi la Senna fino ad ammirare il lato sud con il suo splendido rosone con al centro il trionfo di Cristo. Eccomi davanti alla facciata principale. Il rosone occidentale, gli stupendi tre ingressi, in particolare quello della Vergine. Ci sono due file molto lunghe sulla piazza. Una per i turisti che desiderano entrare in chiesa e una per coloro che intendono salire le torri. Io entrerò all’interno acquistando anche il biglietto per la visita del Tesoro. I rivoluzionari la saccheggiarono, bandirono la religione e la trasformarono prima in un tempio dedicato al culto della Ragione e poi in un deposito di vini. Napoleone restaurò il culto nel 1804. Molte sono le cose straordinarie al suo interno, come il transetto dal quale si ammirano le policromie dei due rosoni laterali, le transenne del coro, la statua di Luigi XVI e la Pietà di Nicolas Coustou. Terminata la visita della Cattedrale entro nella sala del tesoro dove ammiro abiti ecclesiastici, ostensori, calici e reliquari fra i quali uno che contiene, si dice, una spina della corona di Cristo. All’uscita, un occhiata al vicino mercato dei fiori e quindi mi dirigo verso il palazzo della Giustizia, di fianco al quale è la stupenda Sainte Chapelle. Vorrei visitarla, ma è tardi e chiusa. Vedrò di recarmici domattina unendo la visita della Conciergerie. Per ora passeggio nella magnifica place Dauphine, giungendo nei pressi del Pont Neuf, il più antico ponte di Parigi. Terminata la visita delle due isole, inizio ad inoltrarmi nel quartiere Beaubourg e Les Halles. In una piazzetta ecco la Tour St. Jacques, torre tardogotica, unico ricordo della chiesa distrutta durante la rivoluzione. Percorro vie piene di locali e di giovani. Eccone ora moltissimi, sdraiati nei giardini di fronte al celeberrimo Centre Pompidou, tempio dell’arte contemporanea. Il Pompidou è un edificio rovesciato. Scale mobili, ascensori, condotti dell’aria, tubi dell’acqua, sono stati infatti collocati all’esterno in modo da creare dentro uno spazio senza barriere. Un occhiata al famoso cafe Beaubourg e, più avanti, giungo nel quartiere dell’orologio. Molto chic, qui si erge il più moderno orologio di Parigi ”il difensore del tempo” massiccia scultura meccanica in ottone e acciaio alta quattro metri. Il difensore combatte contro tre elementi: aria, terra e acqua. Ritorno nella bella via alla moda rue Berger, sostando nei pressi della fontaine des Innocents. Quindi dei bei giardini dedicati ai bambini e sullo sfondo il Forum des Halles. Realizzato al posto del famoso mercato della frutta e verdura, il Forum occupa ora sette ettari distribuiti sopra e sotto il livello stradale con boutique, cinema e locali di ogni tipo, oltre ad una fermata della metropolitana. Il luogo è impreziosito anche dalla stupenda chiesa di St. Eustache, gotica e considerata una delle più belle di Parigi, ma ora chiusa. Anche questa, domattina!. Sbuco così nella bella rue de Louvre. Da un lato la chiesa St.German che nel XVI secolo divenne la chiesa preferita del re. Di fronte la facciata est del celeberrimo museo del Louvre con il magnifico colonnato Perrault. Giro verso sud, entrando nel Cour Carré e mi siedo per ammirare quei muri che contengono alcuni dei più importanti ritrovamenti archeologi fatti al mondo e opere di artisti universali. Mi pare già da qui di assaporare l’intenso sentore di cultura che trasuda dalle pareti. Purtroppo non ho in programma di visitarlo, dato il poco tempo. Lo farò durante un prossimo viaggio. Varco il passaggio che porta al Cour Napoleon con la famosa Piramide, l’ingresso principale. Ammiro la facciata principale del Papillon Richelieu, un tempo ministero delle finanze. E’ tardi. Prendo la metro scendendo alla Bastille e vado a cenare nell’affascinate place Vosges, alla Ghirlande de Julie con escargot alla Borgogna e un souris d’agnello marinato alle spezie. Il bianco Chablis, la corona dei palazzi, la serata e sono già in paradiso. Il ricordo della cena m’accompagnerà durante tutto il tragitto che mi separa dall’hotel. L’indomani, mi sveglio alle 6,30 e alle 7 in punto parto per raggiungere la fermata di Philippe August. Scendo ad Anvers e, dopo colazione, eccomi di fronte ai giardini della chiesa di Sacre Cour de Montmartre. Attendo l’apertura alle 8.00 e salgo i gradini verso la bellissima basilica. Il silenzio e il cielo, quasi privo di nuvole, dà all’ambiente un fascino particolarmente suggestivo. All’inizio della guerra franco prussiana del 1830, due uomini d’affari cattolici fecero un voto. Avrebbero costruito una chiesa dedicata al sacro Cuore di Cristo, se la Francia si fosse salvata dal prossimo attacco dei prussiani. Così fu e pian piano, dal 1875 al 1914, fu realizzata. La chiesa ha tre navate, la centrale grandiosa e la vista della cupola molto bella. Ammiro il grande mosaico che domina la volta del coro e tutto il resto. Uscendo osservo nuovamente il bell’ingresso con i rilievi delle porte bronzee che illustrano la vita di Cristo. E’ ora d’iniziare la visita di Montmartre, anche se già intuisco che il massimo questo quartiere lo darà di sera, quando le luci illumineranno i suoi vicoli, le sue scalinate, i locali per cui è famosa. Eccomi in place Tertre, il centro turistico della zona. Un tempo era luogo di esecuzioni, ma ora è colonizzata dagli artisti che cominciarono ad esporre le loro opere dal XIX secolo. Girovago nelle stradine laterali con calma. Percorro la Clement e la Junot che mi porta al Moulin de la Galette, uno dei trenta mulini a vento presenti un tempo qui a Montmartre per macinare il grano. Ora è sede di un ristorante di classe. Percorro tutta la Caulaincourt fino a girare nella famosa rue des Abbesses. Locali, negozi e molto fascino fino a giungere all’eglise St. Jean l’Evangeliste de Montmartre, prima chiesa costruita in cemento armato. Sono in place des Abbesses situata tra place Pigalle e la Tertre. Scendo da rue des Martyris ed eccomi a place Pigalle, la zona a luci rosse della capitale. Percorro il boulevard de Clichè con i suoi innumerevoli piccoli e grandi locali dedicati alla trasgressione. Ecco il celeberrimo Moulin Rouge. Ripercorro l’altro lato del boulevard fino a place Pigalle e, riprendendo la metro, scendo alla fermata di Les Halles, con lo scopo di visitare la chiesa St. Eustache. Purtroppo è chiusa per restauri così, imboccando la rue de Louvre, inizio la visita del quartiere dell’Opera Entrando in rue Reamur ammiro la Borse, voluta da Napoleone e sede della borsa francese fino al 1987. Bello il colonnato neoclassico. Rue Vivienne, ed eccomi nella zona dei cosiddetti Les Passages. Sono delle gallerie, non molto lunghe, piene di negozi affascinanti, librerie, gioiellerie, antiquari e ristoranti d’ogni tipo. Zona davvero incantevole. Sbuco in boulevard Montmartre e imbocco il boulevard des Italiens, dove consumo un frugale pasto prima di portarmi nella strepitosa place de l’Opera. Mescolando stili differenti, dal classico al barocco, l’Opera nacional de Paris Garnier è un monumento della capitale e fu progettata dal barone Haussmann. Più avanti, nel boulevard Haussmann noto l’entrata delle Galerie Lafaiette e ne approfitto per visitarle. Il piano terreno ha i pavimento in marmo e, oltre a decine di stand che ospitano le migliore case profumiere, noto i negozi di Tiffany, Cartier, Boucheron, Bulgari. La cupola del complesso è molto più imponente di quella delle stesse “galerie” di Berlino, visitate il mese scorso. Giungo all’ultimo piano dove c’è un ristorante e una terrazza dove la vista spazia persino sulla Tour Eiffel e su tutta la zona dei grandi boulevards. Scendo e mi dirigo alla vicina Place de la Madeleine una delle chiese più rinomate di Parigi per la sua posizione e le sue dimensioni. Un colonnato corinzio si sviluppa lungo il perimetro esterno e sostiene fregi scultorei. L’interno è decorato con marmi e sculture. Ciò che non comprendo è la presenza di opere esageratamente moderniste come una, che occupa l’intero spazio di una cappella, e realizzata interamento con bottiglie di plastica, vuote, d’acqua minerale. Mah!. Uscito dalla chiesa percorro l’intera piazza restando impressionato dalla straordinaria profusione di negozi scintillanti come Baccarat, che vende vasi e realizzazioni in vetro, negozi di stilisti e gioiellieri, ma sono quelli di gourmet che la caratterizzano maggiormente, come quello che vende solo caviale iraniano, o Fauchon, il negozio dei milionari, che vende più di 20.000 specialità alimentari. Da perderci gli occhi!. Percorrendo la rue Royale, eccomi giunto a place de la Concorde. Davvero oggi è una giornata straordinaria. Ovunque mi giri, qualcosa su cui posare gli occhi. Questa poi è una delle piazze più belle e ricche di storia d’Europa e si estende per più di otto ettari nel cuore di Parigi. Dedicata a Luigi XV, una sua statua ne dominava il centro, ma durante la rivoluzione la piazza cambia nome in place de la Revolution. La statua del re fu sostituita dalla ghigliottina. In due anni e mezzo vi furono giustiziati 1119 persone tra cui Luigi XVI, Marie Antoniette e i capi rivoluzionari Danton e Robespierre. Ribattezzata Concorde in nome della riconciliazione nazionale, il suo splendore accrebbe nel XIX secolo quando fu completata dall’obelisco di Luxor(3200 anni) due fontane e otto statue simboleggianti le maggiori città francesi. Da qui percorro all’interno i giardini Tuileries, realizzati nel XVII secolo, dirigendomi verso l’Arc de Triomphe du Carrousel con, sulla sommità delle colonne, i soldati della Grande Armeé. Il tempo si sta guastando e comincia a scendere una pioggia fine che disturba, ma sono molto prossimo ai portici di rue Rivoli, così mi dedico ora a questa visita. La rue è troppo commerciale e non mi piace molto anche se ogni tanto c’è qualche grande albergo e locale sfavillante. Ma la rue Castiglione, che sbuca in rue Saint Honore! Che meraviglia! L’hotel Westin, negozi di sarti famosi, gioiellieri. Ritornato in rue Rivoli, mi concedo una cioccolata e poi proseguo fino a Rue Royale raggiungendo la rue Saint Honore, la Montenapoleone parigina. Piccola deviazione per visitare la straordinaria place Vendome, la piazza reale, forse il più bell’esempio di eleganza della Parigi del XVIII secolo. Il celebre hotel Ritz e poi che gioiellieri… Van Cleef, Cartier, Boucheron, Piaget e, in mezzo alla piazza, la colonna in bronzo con in cima la statua di Napoleone. Che giornata!. Continuo a percorrere la Saint Honore sino alla chiesa di St. Roch. Bei dipinti nella cappella dell’interno, statue, vetrate policrome e un bellissimo affresco nella cupola dell’abside. Sbuco infine nella place du Palais Royale. Di fronte, l’entrata del Palais Royale. All’inizio del XVII secolo si chiamava Palais Cardinal e apparteneva a Richeleu, Alla sua morte passò alla corona e Luigi XIV vi visse da bambino. Bruciò nel 1763 ma, quando ricostruito, fu sede della Commedie francaise. Dopo la rivoluzione divenne una bisca e oggi ospita il Consiglio di Stato, massimo organismo amministrativo e la Corte Costituizionale. Un'altra ala è occupata dal ministero della Cultura. Dopo aver fatto un giro all’interno del Louvre des Antiquaires, complesso di negozi, gallerie d’arte e d’artigianato, entro nei Jardin du Palais Royale. Intorno ci sono portici con negozi e locali. Sbucato dalla parte opposta, nella rue de Petit Champs, giungo in place de la Victories, con gli eleganti palazzi che fanno da scenario per la statua di Luigi XIV. Uno sguardo alla Borse di Commercie, prima di giungere nuovamente in rue de Louvre. La mia permanenza a Parigi non può prolungarsi oltre. Scendo alla fermata Louvre - Rivoli e prendo la metro fino a Port Maillot e, dopo 20 minuti sono in partenza col pullman, direzione aeroporto di Beauvais. Ma come è difficile visitare le bellezze di una città così grande Vi dovrò tornare almeno altre due volte, almeno spero!
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