2015 CORSICA
Una degna rivale della Sardegna
Raggiunta Vado Ligure ci imbarchiamo su un traghetto della Corsica Ferries partente alle 7.45 che raggiunge Bastia alle 14.20, in ritardo di 20 minuti a causa del mare grosso che ha fatto vomitare e star male più di una persona. Ci registriamo all’hotel Le Forum nella centrale Boulevard Paoli e diamo inizio al viaggio che prevede, per questa prima giornata il periplo di Cap Corse, all’estremo nord dell’isola lungo un percorso che ci presenta panorami costieri, spesso a picco sul mare e graziosi paesini dalle antiche case in pietra, come Erbalunga e Macinaggio. Ma sarà a Cap Corse che assaporeremo la vera natura dell’isola, scendendo verso Barcaggio attraverso una strada spettacolare che, alla fine, non ci regalerà però il degno momento balneare che ci aspettavamo. La locale spiaggia è piena di alghe e non stimola ad una sosta. Proseguiamo sul lato occidentale, visitando il piccolo porto di Centuri e poi fino a Nonza dove è presente una gradevole spiaggia che però, data l’ora, non abbiamo voglia di battezzare. Una pizza in un ristorantino locale e poi continuiamo verso Bastia lungo un percorso che ci regala, col sole al tramonto, parecchi quadri suggestivi. L’indomani partiamo in direzione del centro isola, verso Corte, cardine geografico dei due versanti corsi. Antica fortezza, divenne ben presto il simbolo dell’intera Corsica e dell’indipendenza che qui ebbe il suo parlamento, la sua università, i suoi eroi. Percorriamo la Cours Paoli fino alla piazza omonima, dedicata all’eroe dell’indipendenza, ai piedi della città alta. La parte antica è un brulicare di vicoli, stretti fra case di pietra, alcune fatiscenti, e un numero elevato di ristoranti e bar che invitano alla sosta. Dalla vicina piazza Gaffori entriamo nell’eglise dell’Annonciation, abbastanza anonima e saliamo poi al Belvedere, da cui il panorama spazia sulla Cittadella, già fortificata prima della conquista genovese e poi trasformata in una vera roccaforte. L’isola ha subito varie invasioni, ma coloro che hanno lasciato un impronta significativa sono stati prima i pisani e poi i loro rivali genovesi. La scintilla indipendentista nacque qui nel 1729, dopo l’imposizione di nuove tasse da parte della potenza marittima ligure e Paoli ne gettò le fondamenta. Ma durò poco, e nel 1769 entrò a far parte della galassia francese. Nel complesso Corte è una graziosa cittadina, che farà da dignitosa apripista ad altre, molto più interessanti. Ripresa l’auto ritorniamo sulla costa, nei pressi di Aleria risalendo verso nord e fermandoci nei pressi di Solenzara in una spiaggia di sabbia grossa dove rompiamo il ghiaccio con il nostro primo bagno che sarà molto più gratificante nella successiva spiaggia di Cannella, un sito naturale e scenografico. Le spiagge corse sono per la maggior parte risparmiate dall’edilizia selvaggia, mantengono il loro aspetto naturale, spesso con pinete e dune di sabbia alle spalle o colline verdeggianti che le cingono. Raramente si incontrano strutture balneari invasive, solo qualche chiosco dove pranzare, nulla più e da questo punto di vista conservano un lato seducente che, tuttavia, è troppo frequentemente soverchiato dalla massa di bagnanti del periodo clou estivo. Proseguendo lunga la costa orientale superiamo la spiaggia di Fautea sostando nella successiva di Pinarello alla quale si accede attraverso una bellissima pineta, ma quando vi giungiamo il fascino s’incenerisce dinnanzi ad un brulicare di bagnanti che quasi mi fa perdere la voglia di entrare in acqua. Per fortuna che questa caratteristica non si confermerà frequentemente nel prosieguo del viaggio, altrimenti sarebbe stato un incubo. E’ ora di guadagnare il nostro secondo soggiorno, nel residence Luna, a Lecci, dove rimarremo per tre notti. Di sera ci rechiamo a Porto Vecchio e saliamo alla parte antica, brulicante di turisti che affollano la centrale via del passeggio da cui si dipartono vicoli saturi di ristoranti all’aperto, locali e negozi di ogni tipo. L’atmosfera vacanziera è persino esagerata, si ha difficoltà a passeggiare senza scontrarsi ad ogni passo con qualcun altro e, sebbene le luci, i suoni che ci circondano conferiscono una certa suggestione, per ora non riesco che a provar disagio in mezzo a tutta questa confusione. Nemmeno siamo fortunati con la cena dato che decidiamo di alzarci da un ristorante dopo un’attesa troppo lunga. Cancelliamo la fame in una boulangerie e ritorniamo al residence. Purtroppo mercoledì dobbiamo cancellare il programma di visite e bagni a causa di una forte indisposizione di Gosia che si risolve fortunatamente in giornata. Il giorno seguente raggiungiamo presto Bonifacio, un borgo medievale fondato nell’828 che divenne colonia genovese e fortificata poi pesantemente per resistere alle nuove armi da fuoco. Parcheggiamo nei pressi della Marina che percorriamo in seguito nella sua completezza fino a place St.Erasme dove saliamo una ripida scalinata che ci porta ai piedi della Città Alta e ad ammirare le stupende scogliere di cui la cittadina è famosa nel Mediterraneo. Sono bianche e caratterizzate da strati sovrapposti di calcare. Il profilo è frastagliato e le minuscole insenature che si aprono fra le rocce sono spesso raggiungibili solo via mare. Ammiriamo la Grain de Sable, uno spuntone di roccia solitario staccatosi dalla falesia otto secoli fa, il simbolo di queste scogliere e poi saliamo entrando dalla Porte de Genes, un tempo unico accesso alla Ville haute. Percorriamo piacevolmente le viuzze, piene anche qui di negozi di ogni tipo, specie d’artigianato, ammirando le scogliere sottostanti e la Marina da molti punti di vista. I panorami sono davvero unici e rendono questa località speciale. La chiesa più importante, la Sainte Marie Majeure, cuore religioso della città, colpisce per la grande loggia, ma all’interno non presenta elementi di pregio se non un sarcofago romano del IV secolo. Terminata la visita in tarda mattinata, riprendiamo l’auto dirigendoci verso la zona delle spiagge. Per primo sostiamo a Santa Manza, alla spiaggia di Maora, con sabbia grossa e numero di bagnanti sopportabile. Dopo un pasto caldo acquistato in un chiosco sulla strada ci spingiamo alla successiva spiaggia di Balistra, che raggiungiamo dopo 3 km di sterrato. Sarà qui che godremo della prima, bella esperienza balneare. Sabbia fine lungo una baia incantevole e ampia. Le successive esperienze alle più conosciute spiagge della Rondinara e di Palombaggia non potranno dirsi positive, sebbene il contesto naturale delle stesse, la loro conformazione, la sabbia fine, imporrebbe di annoverale fra le migliori dell’isola. La presenza di centinaia e centinaia di turisti e bambini urlanti le declassa di colpo in luoghi da evitare, a meno che non le si visiti entro le dieci del mattino. Doccia al residence e quindi di nuovo a Porto Vecchio dove ceniamo in un locale d’atmosfera con civet de sanglier (cinghiale in umido) e roti de cochon (arrosto di maiale) con un delizioso vino rosso Domaine de Torraccia di Porto Vecchio del 2012. Anche domani partiremo presto per Bonifacio e parteciperemo ad una escursione in mare di un ora nel parco marino. Costeggiando le falesie prima verso ovest entriamo in una ampia grotta e in alcune calanque (delle piccole calette che si incuneano come minuscoli fiordi e al termine delle quali sono spesso presenti piccolissime spiagge). Dal mare si ha una visione superba delle scogliere e della città alta, nonché dell’Escalier du Roi Aragon, una ripida scalinata tagliata nella roccia, che con i suoi 187 gradini scende ripida fino al mare. Proseguiamo poi sul lato orientale fino alla Grain de Sable e quindi torniamo alla Marina di partenza. Continuiamo il tour di mattina lungo una stradina nella parte est del promontorio fin quasi al faro di Capo Pertusato. Molteplici lookout ci regaleranno strepitose visioni sulle scogliere a picco sul mare, sulla città alta di Bonifacio, sulla punta dello Sperone e sulle vicine isole Lavezzi. La giornata si prospetta entusiasmante e la conferma quando giungiamo alla spiaggia della Tonnara, in fondo al profondo golfo di Figari, punto d’incontro per surfer dato che dicono il vento qui sia sempre impetuoso. Quest’oggi invece è cheto e ci regaliamo una sosta magnifica in un ambiente naturale e scenografico con grosse rocce granitiche ai lati. Il pomeriggio sarà impreziosito anche dalla successiva sosta alla splendida spiaggia di Roccapina. Nel dirigerci verso il successivo soggiorno alla cittadina di Sartene, deviamo verso sud dove riusciamo con difficoltà a trovare l’ingresso di una mulattiera (non segnalata) che in 20 minuti ci porterà in uno dei siti megalitici di Cauria: quello di Pagliaju dove esiste l’allineamento di menhir più importante. Sono dei monumenti megalitici utilizzati per il culto dei defunti nel neolitico (6000-2000 a.c). A Sartene ci presentiamo all’hotel Des Roches e di sera, dopo una breve visita della cittadina, sostiamo in un ristorante sulla piazza principale dove si sta allestendo uno spettacolo canoro. Ordiniamo due pizze ed assistiamo piacevolmente al via vai della gente. Sabato ci dirigiamo verso Propriano, sulla costa, sostando nella spiaggia di Portigliolo, una lunga striscia di sabbia fine, ma il tempo oggi pare orientato al brutto ed il sole esce solo a sprazzi. Nella successiva spiaggia di Cappiciolo, un luogo incantevole di sabbia bianca intervallata da massi di granito, scendono persino delle gocce di pioggia, ma il meteo poi sarà clemente donandoci ampi momenti di sole. Pranzo frugale per poi proseguire le esperienze balneari nella baia di Capabia in una spiaggia altrettanto affascinante di circa 1 km circondata dalla natura e da basse dune di sabbia. Per terminare, sulla strada per Ajaccio, ci fermiamo alla plage d’Argent dopo un percorso tutto curve a picco sul mare. Anche in questo caso saremo gratificati da un ambiente naturale di circa un chilometro. Alle spalle della spiaggia di sabbia bianca e fine, pascolano delle mucche. E’ un’esperienza non troppo insolita in Corsica e sono presenti cartelli che mettono in guardia i bagnanti perché trattasi di animali selvatici. Raggiungiamo poi il nostro nuovo alloggio, l’hotel Acqua Dolce a Eccita Suarella e di sera ci rechiamo ad Ajaccio per una visita generica della città che domani approfondiremo. Scegliamo il ristorante di specialità corse A Madunuccia dove gustiamo un souris d’agneau (cosciotto d’agnello) al miele e spezie e un magrait de canard (filetto di petto d’anatra) al miele e fichi, bagnato da un rosso Domaine du Putrella 2013 di Ajaccio di 14°. L’indomani si parte presto, perché è in programma un escursione nella valle de la Gravona. Saliamo fra paesaggi che man mano si fanno più maestosi con montagne aspre e foreste fino al paese di Bocognano il borgo principale, circondato dai castagni ai piedi del Monte d’Oro. Da qui partono molti sentieri per trekkers, noi invece proseguiamo in auto fino al Col de Vizzavona e poi ancora nella Foret de Vizzavona, una delle più rinomate e frequentate, immersi in una foresta di alberi altissimi. Ridiscesi a Bocognano prendiamo la strada secondaria, direzione Bastelica che percorre una zona interna affascinante. I panorami che si offrono ai nostri occhi ci ripagano della tortuosità del percorso. Questa è una zona famosa per i salumi prodotti con la carne dei maiali selvatici che spesso incontreremo persino nella vegetazione ai lati della strada, in cerca di tuberi. Giunti a Bastelica, borgo ad 800 metri sulle pendici del monte Renoso, ridiscendiamo lungo il Gorges du Prunelli attraverso una strada affascinante che costeggia un canjon profondo nel quale il torrente Prunelli scorre fino al golfo di Ajaccio. Passiamo borghi deliziosi, abbarbicati sulle montagne, come Tolla e Ocana che danno su un lago artificiale formato da una diga. Giunti ad Ajaccio, ci dedichiamo ora alla visita della città partendo dalla chiesa di St.Erasmo, la quale nulla ha di originale se non modelli di navi che scendono come lampadari giù da qualche cappella. La successiva Cattedrale, dalla semplice facciata, possiede all’interno un fonte battesimale dove nel luglio del 1771 fu battezzato Napoleone. Il dipinto di Delacroix nella prima cappella di sinistra non mi entusiasma e così, ci dirigiamo verso la centrale place Foch, il cuore vibrante di Ajaccio, la città più grande dell’isola, nonché principale centro politico. E’ presenta una statua in marmo bianco di Napoleone e un vasto mercato di generi alimentari all’aperto. Una piacevole passeggiata nella pedonale boulevard du Roj Jerome, la via dello shopping per terminare al Palais Fesch, palazzo fatto costruire dal suddetto cardinale per ospitare la collazione d’arte da lui raccolta. La guida ne parla bene e così entriamo dando inizio alla visita delle sale, a partire dai primitivi pittori italiani fino ai modernisti corsi. Tranne un pregevole dipinti di Bernardo Daddi, uno di Mattia Preti, una Vergine col Bambino e angelo di un giovane Botticelli e un pregevole ritratto d’uomo con guanto di Tiziano non vi ho ammirato null’altro che spinga un amante dell’arte pittorica a visitare questo ”Musée des Beaux-Arts”. Un giro nella zona del porto per poi tornare all’auto e uscire dalla città, direzione nord lungo un percorso panoramico stupendo, dove cale rocciose e piccole anse sabbiose risaltano un mare dall’acqua cristallina. Considerata la vicinanza alla città e la giornata di domenica, decidiamo di spingerci più lontano, fino a Capo di Feno alla locale spiaggia, molto bella, lunga un chilometro e dalla sabbia fine. Per finire la giornata, lungo la strada del ritorno sostiamo anche alla piccola ma incantevole spiaggia dell’hotel Parata, dove sulla sabbia bianca e fine e nelle acque calme e cristalline terminiamo la giornata di visite. Di sera ceneremo al famoso ristorante locale: Auberge Prunelli, sulla cui terrazza gustiamo un classico della cucina corsa: i cannelloni au Brocciu (formaggio simile alla ricotta italiana) e un cabri roti (capretto arrosto) bagnati con un rosso Clos Capitou del 2012 di Ajaccio da 13.5°. Il giorno seguente, dopo un piacevole percorso collinare, giungiamo all’affascinante spiaggia di La Liscia. E’ ancora presto, sono le nove e non c’è ancora nessuno. Trascorriamo qui un ora e mezzo da favola nel mare cristallino di questa ampia baia. Dopo Tiaggia, altra sosta nella spiaggia di Liamone, questa volta di sabbia grossa e col fondale che scende rapidamente. E ancora dopo, la spiaggia di Samone orlata a sinistra da un gruppo di grossi scogli che anticipano una spiaggia lunga un chilometri, di sabbia fine e un fondale poco profondo dalle sfumature che vanno dal verde smeraldo al blu elettrico. Che magnifica giornata di mare! Seguendo il percorso costiero eccoci giungere al paesino di Cargese, fondato nel ‘600 da un gruppo di famiglie provenienti dal Peloponneso per sfuggire all’invasione turca. Dalla strada non sono poche la magnifiche vedute che danno su spiagge seducenti e la nostra scelta cade su quella che scende da Cargese, la spiaggia du Peru, dove trascorriamo dei fantastici momenti di relax balneare. Per terminare la giornata di mare ci spingiamo fino al golfo di Chiuni dov’è il Club Méditerranée. La sosta sarà magnifica, sabbia bianca e fine, fondale che degrada piacevolmente e mare da favola. Alle 16.00 ripartiamo col proposito di raggiungere le Foret d’Aitone. Il percorso che sale fino ad Evisa, un borgo circondato da un bosco di castagni e, subito dopo il parcheggio, proseguiamo lungo un sentiero che in 20 minuti ci porta a una serie di salti d’acqua formati dal torrente omonimo ai piedi del quale vi sono alcune piscine dove nuotare. L’acqua a gelida ma non mi ferma. Tornati all’auto, fra pini e larici, scendiamo lungo una strada impegnativa che ci regala panorami magnifici sulle montagne e la gola sottostante. A Porto prendiamo possesso della nostra stanza all’hotel Kalliste, quindi una passeggiata in paese nella zona della Marina fra decine di ristoranti fra i quali scegliamo il La Tour Genoise dove ceniamo con Moules farcies (cozze farcite) e filetto di St. Pietro accompagnandoli con un bianco San’ Armetta di Sartene di 13,5°. Il giorno seguente si parte lungo la costa verso nord, godendo ancora di paesaggi straordinari sulla costa rocciosa, sul mare, sulle baie che incontriamo. Scorgiamo la penisola di Scandiola che potremmo visitare con un tour in barca una volta raggiunto il paesino di Galeria. E’ un escursione molto frequentata perché si tratta di falesie di granito rosso e nero, colate laviche che sprofondano in un mare trasparente. Notiamo in lontananza anche il piccolo borgo di pescatori di Girolata, affacciato su una splendida insenatura. Lo si può raggiungere solo via mare, oppure con l’escursione sopraccitata. Giunti a Galeria però, Gosia decide di rinunciarvi così, dopo una sosta balneare nella locale spiaggia di ciottoli, ripartiamo con un percorso magnifico, lungo la costa, che ci offre ancora straordinari colpi d’occhio fino al promontorio della Revellata. Attraverso una strada molto accidentata scendiamo fino alla spiaggia locale, dall’alto incantevole, ma da vicino piena di alghe che rendono la sosta poco piacevole. Dopo poco ripartiamo raggiungendo la vicina Calvi dove ci registriamo al nostro hotel Les Arbousiers da cui usciamo poco dopo dirigendoci verso la periferia cittadina e la profumata pineta dietro ad una lunga spiaggia di sabbia bianca, caratterizzata da basse dune protette da palizzate, paradiso per gli abitanti del posto e non solo. La successiva tregua balneare la faremo alla Marina di Sant’Ambroggio, più a nord. Il luogo è seducente, con alcuni grossi massi che spuntano dal mare. Ultima esperienza nella lunga spiaggia di Algajola, ma qui il vento spira abbastanza forte da non rendere piacevole i bagni e il fondale inoltre scende troppo rapidamente. Anche questa giornata è trascorsa piacevolmente regalandoci esperienze marine e paesaggistiche gratificanti. Meno lo è stata la cena serale. L’indomani mattina lo dedichiamo alla visita della città, salendo per primo alla Cittadella, costruita dai genovesi nel XV secolo. Dei bastioni possenti la cingono e all’interno si avverte un atmosfera tranquilla, tra i suoi vicoli. Begli scorci paesaggistici sulla cittadina sottostante e alcuni luoghi d’interesse come la casa dove si dice sia nato Cristoforo Colombo e il Palais des Gouverneurs Genois, dimora dei governatori genovesi che oggi ospita la caserma Sampietro della Legione Straniera. Per ultimo la chiesa di Saint Jean Baptiste che non presenta nulla di interessante. Scesi in città facciamo quattro passi fra le vie e i vicoli dello shopping, ad ammirare gli stupendi yacht ormeggiati nella Marina e quindi ripartiamo verso nord e la prima spiaggia di Giuncheddu a cui si accede seguendo un breve sentiero dal parcheggio. Spiaggia di 500 metri dalle caratteristiche perfette per una sosta prolungata, ma dopo un ora decidiamo di ripartire per la vicina Ile Rousse, raccolta attorno alla place Paoli sede della chiesa più importante della cittadina. Dopo una sosta balneare nella locale spiaggia la visitiamo un po’ in auto spingendoci fino al porto e poi usciamo dirigendoci verso la successiva spiaggia di Lozari, di sabbia grossa e mare cristallino. Bene, il viaggio può dirsi quasi terminato. E’ ora di guadagnare la nostra ultima destinazione: Bastia e per farlo percorriamo una strada veloce che dopo 80 km. entra nella città che sogna di diventare uno scalo delle crociere del Mediterraneo. Ci sistemiamo all’hotel du Palais, doccia e quindi usciamo per dare una prima visita, a partire dall’incantevole Porto Vecchio. Cena al ristorante Le Barcarole con liguine ai frutti di mare e spaghetti alle cozze bagnate con un Petra Bianca di Figari del 2014 di 13°. Bene! E’ giunto l’ultimo giorno, che abbiamo voluto dedicare alla visita di Bastia. Partiamo dalla place St.Nicolas, affacciata sul porto e ombreggiata da palme e platani secolari. E’ una larga piazza di 300 metri fiancheggiata da begli edifici ottocenteschi, con al centro un padiglione per la musica e su un lato una statua di Napoleone. Guadagniamo quindi la place de l’hotel de Ville, dominata dal Municipio e da una piacevole fontana. Poi la Saint Jean Baptiste, costruita a metà del ‘600 e un bell’altare in marmo policromo. Bella la volta a botte affrescata e decorata con stucchi dorati. Tappa successiva è l’affascinate Porto vecchio, una piccola insenatura che ha mantenuto l’antica atmosfera di porto marinaro. Sulle banchine si aprono bar e ristoranti, e dal molo di fronte si gode una bellissima vista anche sulla Cittadella sovrastante che raggiungiamo attraverso le scalinate dei Jardin Ramieu. Accediamo dalla Porta Louis XVI che risale alla fine del ‘700. Subito ci si para innanzi il Palais des Gouverneurs che oggi ospita il museo di Bastia. Vaghiamo tra i tanti vicoli piacevoli fino alla Sainte Marie, la Cattedrale, una delle migliori chiese visitate sull’isola. A tre navate, presenta una bella scultura del Battesimo di Cristo nella prima cappella di destra e nella seconda una pregevole opera di oreficeria in argento che rappresenta la Madonna. Quindi il vicino oratorio Sainte Croix, un gioiello rococò che conserva il Cristo dei Miracoli che viene portato in processione ogni tre anni e una pala d’altare di un fiorentino del 16° secolo. Pizzette consumate all’ombra di deliziosi giardini e quindi, tornati all’auto, ci dirigiamo agli imbarchi della Corsica Ferries. Il ritorno non presenterà sorprese e, durante la traversata, ripercorreremo piacevolmente le gradevoli giornate trascorse in questa isola dalle molte sfaccettature.
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